Laboratorio “Speak Up”
Inverno 2018: Nell’ambito del progetto “Speak Up” dell’Associazione Interculturale Universo: laboratorio di interpretazione gestuale multiculturale e riflessioni sul significato del concetto “unità nella diversità” rivolto a un gruppo di giovani (15-18 anni) alunni del secondo anno della scuola CIOFS, un ente di formazione professionale di Bologna, in orario scolastico.
Alcune attività:
- Presentazioni in cerchio dicendo il proprio nome, la propria provenienza e il gesto che ciascuno usa solitamente per salutare i conoscenti e gli amici. Breve discussione riguardo a diversi modi di salutarsi riflettendo sul fatto che alcuni gesti non sono graditi in tutte le parti del mondo.
- Lettura di una scheda sull’Unità, tratta dal libro Guida familiare alle virtù (Linda Kavelin Popov, Dan Popov, John Kavelin) e discussione su cos’è l’unità, come si presenta e come si pratica.
- Condivisione di alcune curiosità riguardanti la provenienza di alcuni gesti, ad esempio OK si dice che derivi dall’espressione utilizzata in guerra dai soldati americani, per indicare che non vi erano vittime (zero = 0, killed = K); un’altra versione è che derivi dall’espressione greca Ola kalà (Όλα Καλά), significante “tutto bene”. Un altro gesto che abbiamo spiegato è quello delle due dita (indice e medio) aperte, con le restanti chiuse e il dorso rivolto all’esterno: in Inghilterra ha significato offensivo; l’origine risale alla guerra tra inglesi e francesi, nella quale questi ultimi usavano amputare l’indice e il medio ai prigionieri inglesi, in modo tale da non permettergli più di tirare con l’arco. Dunque, coloro i quali riuscivano a sfuggire a questa tortura, mostravano le due dita ai francesi a mo’ di “sfottò”. Le dita unite in avanti, che prendono il significato di “Cosa vuoi/cosa dici?!”: in Israele quello stesso gesto, prende il significato di attendere.
- Gioco: partendo da gruppi formati per nazione di provenienza, i ragazzi dovevano dividersi nello spazio dell’aula. Sottolineando che alcuni ragazzi si ritrovavano da soli, poiché gli unici di un determinato luogo, abbiamo dato due semplici indicazioni: ad ogni domanda se volevano rispondere si, dovevano andare da un lato della stanza, se volevano dire no, dovevano andare dall’altro lato. Così, poste una decine di domande (tra cui “Ti piace studiare? Ti piace la musica? Ti piace lo sport?” ecc.), abbiamo concluso facendo notare loro come, nonostante si partisse divisi e in alcuni casi addirittura soli, con il proseguire del gioco, le risposte erano espresse quasi sempre all’unanimità, portando a formare un unico grande gruppo. Quest’attività aveva l’obiettivo di dimostrare che, nonostante le differenze di provenienza, la maggior parte degli interessi che abbiamo sono gli stessi, unendoci al di là dei pregiudizi comuni rivolti alle diverse culture.
- Lettura di alcune notizie di attualità (alcune negative e alcune positive) riguardanti l’argomento della scuola, delle scoperte e dei progressi scientifici, con l’intento di ragionare sull’importanza dell’istruzione. Tra una notizia e l’altra, i ragazzi avevano la possibilità di commentare, scrivere, disegnare ciò che si sentivano in quel momento, su un cartellone posto al centro dell’aula.
- Gioco: dividere i partecipanti in quattro gruppi da quattro componenti, situati sopra quattro tappeti con lo scopo finale di riuscire a capovolgerli senza che nessuno dei componenti toccasse per terra. Dopo un primo tentativo non riuscito, un ragazzo ha trovato la soluzione: dovevano aiutarsi a vicenda, spostandosi ognuno sul tappeto di un altro gruppo, per poter rovesciare il loro; poi tornare sul proprio tappeto capovolto e “ospitare” un’altra squadra, la quale doveva rovesciare il suo tappeto.
- Gioco del mimo: a turno i ragazzi in coppia dovevano mimare dei termini (unità, amore, rispetto, fiducia, entusiasmo, ordine, pace ecc) all’altra squadra.
- Esprimersi su varie notizie
- Gioco “a quale gruppo appartieni”
- Discussione
- Esprimersi su varie notizie
- Esprimersi su varie notizie
- Gioco dei tappeti
- Gioco dei tappeti
- Gioco del mimo